Il vermouth, il vino aromatizzato che sta bene su tutto.


Vèrmut, vermouth, vèrmot, vermuth
… comunque lo si chiami, questo vino aromatizzato non smette di far parlare di sé e accompagna le tavole degli italiani da tempi remoti.
Conoscete la sua storia?
Il nome “vermouth”, che da adesso in poi scriveremo nella grafia francese, deriva dal tedesco “wermut”, termine indicante l’Arthemisia absinthum, principale aroma nella preparazione.

I vini cosiddetti “medicamentosi” facevano largamente parte della tradizione antica, dove la base alcolica era il solvente di erbe e oli essenziali con un fine tendenzialmente curativo.
Al riguardo ci sono diverse attestazioni letterarie antiche, come quelle di Plinio il Vecchio che raccontano quanto lo stesso Cicerone fosse solito offrire questo rimedio ai suoi convitati, probabilmente con meno intenti medici di quanto si possa immaginare.

La storia del vermouth è lacunosa e incerta, ma l’origine di quello che conosciamo oggi come il vino da aperitivo per eccellenza è da ricercarsi a Torino, nel 1786, grazie ad Antonio Benedetto Carpano, noto liquorista dell’epoca, prima garzone presso la liquoreria Marendazzo.
Di fronte a dati storici così imprecisi, è incauto sostenere che Carpano ne sia l’inventore.
Le ricette e le buone idee sono esito di tentativi, evoluzioni, scambi.
Carpano fece proprio un processo produttivo e seppe valorizzarlo rendendolo tipicità torinese.
Come per il Porto e il Marsala, anche il vermouth viene modificato incrementandone il livello alcolico, principalmente per permetterne i viaggi e dunque l’esportazione, che a metà ottocento puntava alle Americhe.

All’alcool si aggiunse lo zucchero, che lo rese un vino per tutti i palati e i mercati con l’Asia contribuirono all’importazione di erbe e spezie particolari, poco conosciute in Italia.
La nascita del vermouth è un processo lungo, ricco di scambi come di ingredienti, che continua ad essere studiato e abbinato per rimanere sulle nostre tavole, reinventandosi nell’arte dei cocktail.
Il Vermouth Rosso di Italian My Food è una ricetta classica, come classici sono i piatti che accompagna per un aperitivo piemontese che, si può dire, sta davvero bene su tutto.



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